Un argomento che ci tocca da vicino è quello della comunicazione tra medico e paziente, o meglio tra i medici e noi famiglia. Noi siamo parte della cura.
La notizia della labio/palatoschisi di nostro figlio ci ha aperto un mondo nuovo: abbiamo mille domande. Vogliamo capire cos’è la schisi, cosa ci aspetta, sapere quali saranno le terapie, conoscere i medici e sapere che il nostro bambino sarà in buone mani.
Parlando tra genitori salta fuori spesso che l’incontro con medici “frettolosi” e poco disponibili a darci spiegazioni ci manda in confusione. Nella relazione medico-paziente ci aspettiamo non solo competenza, ma anche disponibilità all’ascolto, chiarezza e onestà nelle risposte. Perchè spesso anche le parole curano.
In un'era in cui la medicina si specializza sempre di più e si vedono diversi professionisti per problemi diversi, è facile che i medici considerino solo l'argomento di loro competenza.Per questo sono importanti i percorsi terapeutici organizzati, con team di medici abituati a lavorare insieme che siano sempre in contatto e possano confrontarsi subito su eventuali problemi. Dove l’ospedale non prevede un percorso di questo tipo, è importante che il chirurgo a cui ci affidiamo raccolga le informazioni degli altri specialisti e ci aiuti a non perdere il filo. In alcuni ospedali che conosciamo, il percorso di fatto esiste, anche se non formalmente, grazie alla buona volontà e alla sensibilità del chirurgo.

Ricordiamoci però che noi genitori siamo parte della cura. A noi spetta informarci, fare domande, scegliere.

 

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